In merito alla presunta tossicità delle emissioni dei moderni termovalorizzatori occorre far presente, ad onore del vero, che il corretto uso di tali impianti consente di recuperare energia elettrica e calore per il teleriscaldamento; inoltre, i sistemi di abbattimento delle polveri sottili, di cui sono dotati tali impianti, permettono di abbatterne una percentuale superiore al 98%. Tra gli esempi più significativi di termovalorizzatore italiano si cita quello di Acerra, tra i più importanti d’Europa, che si estende per una superficie di 9 ettari, smaltendo 600.000 t/anno di rifiuti urbani per trasformarli in 600 milioni di Kilowattora di energia elettrica, in grado di alimentare 200.000 utenze domestiche con valori di emissione inferiori del 50% dei limiti fissati dalle Direttive Europee.
In assenza di un numero di termovalorizzatori presenti nel territorio Italiano, stiamo osservando che l’accumulo di grandi quantità di rifiuti indifferenziati è causa, in moltissime aziende di trattamento rifiuti di tutta Italia, di frequenti incendi di vaste proporzioni, creando condizioni ambientali pericolose per tutti i cittadini coinvolti dalle grossi nubi nerastre e caliginose, che si sprigionano da questi gravi eventi. A Roma due grossi impianti TMB sono stati parzialmente distrutti da questi incendi tra dicembre 2018 e marzo 2019, aggravando una situazione di gestione rifiuti già fortemente compromessa.
Osserviamo, inoltre, che dal 2017 a oggi sono bruciati in tutta Italia circa un centinaio di impianti trattamento rifiuti, discariche abusive, rifiuti indifferenziati e altro: il nostro Paese sta divenendo una grande e unica terra dei fuochi.
Gli incendi divampano dalla Sicilia alla Val Camonica, rendendo l’aria irrespirabile e densa di emissioni incontrollate a base di diossina, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici e vari altri inquinanti.
In conseguenza di ciò, i cittadini sono esposti a rischi per la salute non facilmente prevedibili, senza riuscire a fare nulla per ridurre tali fenomeni. I sindaci lanciano appelli invitando le persone a non aprire le finestre e a non mangiare le verdure contaminate, ma siamo ben lontani da una vera soluzione del problema.
Un centinaio d’incendi in tutta Italia: c’è una regia dietro tutto questo o tali episodi si verificano per cause prevalentemente colpose? Gravi danni, emissioni pericolose, persistenti e incontrollate, anche in assenza di termovalorizzatori, rifiuti che bruciano in un Paese con scarsa coscienza ambientale, in cui si discute dei problemi a vari livelli, senza avviarli mai a una reale soluzione. Questa è la fotografia di questi giorni.
È necessario aumentare la quota di differenziata, con particolare attenzione alle grandi città, al fine di assicurare una migliore e più ampia selezione dei rifiuti; senza l’installazione di un termovalorizzatore, assisteremo ancora alla crescita incontrollata di discariche abusive. I rifiuti, anche tossici, saranno abbandonati dove capita, l’Ecomafia incrementerà ancora i suoi loschi guadagni. Altri incendi distruggeranno depositi di rifiuti controllati e incontrollati. Senza una seria politica di prevenzione sul territorio, l’Italia è destinata a divenire una grande e desolata terra dei fuochi.